"Saperi, sapori, culture": un blog su cibo, culture e migrazioni nato nell'ambito del progetto "Con i miei occhi, con le mie mani, con le mie parole"

mercoledì 7 dicembre 2011

Contaminazioni / Tè alla menta

Tè alla menta (di Lella Di Marco - Annassim)

Se c’è processo di integrazione inteso non come assimilazione ma scambio e “contaminazione “ reciproca di abitudini, cibi, comportamenti … In piena libertà può accadere che si incontrino nuovi cibi, nuovi sapori nuove culture e se siamo aperti, mentalmente, a nuove conoscenze ci lasciamo attraversare e li attraversiamo con curiosità e interesse. I nostri amici e le nostre amiche di origine araba o provenienti dal Medio Oriente ci stanno abituando a bere il tè alla mente.
Anche i negozianti marocchini a Bologna hanno, ormai, l’abitudine di tenere sempre la teiera pronta sul fornelletto acceso. All’inizio erano soltanto i raffinati venditori di tappeti persiani ma adesso anche i gestori di minimarket o barbieri per uomo, macellai o merciai, sono pronti ad accogliere i clienti con un bicchiere di the bollente. Il tè, detto in arabo "shai", è un rito importante e diffuso tra i paesi arabi e in tutta la cultura dell'estremo oriente, dalla quale esso deriva. Come in Inghilterra alle cinque, l'arabo comune non può non partecipare al rito indissolubile del tè, per il quale si riunisce con tutta la sua famiglia, intorno alla "mida" (il tipico tavolino basso) su bassi e comodi cuscini, posti sopra un grande e variopinto tappeto. Tutti gli arabi non sfuggono a questa tradizione e abitudine giornaliera, ripetuta più volte al giorno al caffè con gli amici, tra un "narghilè" e l'altro, a casa con la famiglia o intorno al corano con i compagni di preghiera.
Ma da dove deriva l'uso del caldo tè alla menta?
I nomadi del deserto che vivono sotto le tende, bruciate dal caldo sole africano, sono i primi consumatori di tè caldo e della qualità più forte ed eccitante, quella rossa. Questo perché il tè alla menta è riscaldante e rinfrescante allo stesso tempo ed è la migliore bevanda che si possa bere sotto l'arsura del sole; ed è, nello stesso tempo, la migliore bevanda che si possa bere in un freddo pomeriggio e dopo un pasto abbondante e pesante, per i suoi effetti benefici sulla digestione.
Insomma con i suoi ingredienti assolutamente naturali (tè, menta, zucchero e acqua), il tè è un vero e proprio toccasana per l'organismo. Ogni paese arabo inoltre prepara il tè in modo particolare. Tutto il Nord Africa dal Marocco alla Libia si accomuna per la preparazione del tè alla menta, il quale viene ristretto abbondantemente e presentato in piccoli bicchierini decorati con motivi arabeschi, su vassoi di metallo con particolari teiere arabe. Naturalmente nelle festività o per una più affettuosa accoglienza dell’ospite il tè viene accompagnato da biscotti e datteri.

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